La CARRA depurazioni da 30 anni è convinta che il futuro dell'acqua è nella sua gestione razionale e nella sua preservazione come risorsa naturale non illimitata in modo da consegnare alle future generazioni il diritto imprescindibile alla continuazione del genere umano.
Avvalendoci di esperienze acquisite all'estero - soprattutto negli Stati Uniti, Germania, Svezia e Danimarca - nel campo della depurazione e del riutilizzo delle acque usate, ci siamo dedicati allo studio di metodologie di difesa degli ecosistemi e di protezione del ciclo dell'acqua, con l'obiettivo di individuare alternative naturali e decentrate ai tradizionali sistemi di depurazione.
La biofitodepurazione rappresenta un efficace strumento per il trattamento delle acque reflue di piccole utenze (fino a 2000 abitanti equivalenti): la Carra depurazioni può vantare una notevole esperienza in proposito avendo realizzato più di 250 impianti di tale tipologia.
Inizialmente abbiamo realizzato impianti di fitodepurazione integrale a flusso orizzontale utilizzando Phragmites Australis, la classica cannuccia da palude. Siamo successivamente ricorsi all'utilizzo di piante autoctone a foglia larga persistente, anche per ottenere un miglior inserimento ambientale. Abbiamo integrato infine con ottimi risultati i due sistemi, sottoponendo il refluo - mediante un sistema di canalizzazioni a ricircolo - ad una prima fase costituita da un pretrattamento di evapotraspirazione e ad una seconda fase costituita da un trattamento di fitodepurazione integrale. Questo sistema integrato ci ha permesso anche di curare l'aspetto paesaggistico e ambientale, creando una siepe perimetrale realizzata mediante la piantumazione di piante a foglia larga persistente con la funzione di mascherare l'impianto di fitodepurazione integrale.
La continua ricerca di sistemi alternativi e migliorativi delle tecnologie applicate, ha imposto una evoluzione della fitodepurazione a flusso orizzontale. Abbiamo perciò adottato e sviluppato impianti di fitodepurazione a flusso verticale, il cui principio base risiede nella naturale capacità depurativa dei suoli e della biomassa microbica in essi presente. L'aspetto innovativo consiste nell'utilizzo di irrigazioni subsuperficiali intermittenti che garantiscono un costante ricambio dei gas presenti nel suolo stesso (ossigeno in entrata ed anidride carbonica in uscita), un'elevata ossidazione e conseguente degradazione della sostanza organica anche nel periodo invernale, una notevole efficienza depurativa nonché l'assorbimento di sostanze minerali sviluppatesi durante il processo di degradazione biologica (fosforo, azoto, ecc.). Il valore aggiunto di tale soluzione consiste inoltre nella ridotta superficie richiesta per abitante equivalente e nell'utilizzo di specie vegetali autoctone e di gradevole aspetto.
Abbiamo partecipato in qualità di espositori alle seguenti Fiere: SEP Pollution (Fiera di Padova), SAIE (Fiera di Bologna), ECOMONDO (Fiera di Rimini).
Siamo presenti come relatori a diversi appuntamenti convegnistici sui temi ambientali e della bioarchitettura. Le date di tali eventi sono costantemente aggiornate sulla pagina Novità.
Abbiamo ricevuto nel 1994 il Premio Carnia Alpe Verde "I cento progetti più verdi d'Italia" - patrocinato da Regione Friuli-Venezia Giulia, WWF e Legambiente - per aver risolto il problema degli scarichi del complesso relativo al Santuario dell'Isola di Barbana nella laguna di Grado (GO) attraverso una soluzione che ha preservato il delicato sistema ambientale e paesaggistico locale.